venerdì 12 marzo 2010

Quando l'amore diventa ossessione: la sindrome del molestatore assillante.


"Sembrava un amore vero, ma poi per incanto si è trasformato nel più grande degli incubi"

E' così che viene descritto lo stalking dalle vittime.

Ma di cosa si tratta?

Oggi tutti sembrano essere vittime di stalking, ma il fenomeno non è da sottovalutare e da banalizzare.

E' definito come "Sindrome del molestatore assillante"; ma chi è il molestatore e come si diventa tale, chi è la vittima e come lo si diventa?

Quando una relazione finisce ci si sente frustrati, infelici ed il terreno sembra mancarci sotto i piedi e così si cerca in ogni modo di recuperare quello che si è perduto. La maggior parte delle persone è cos' in grado, anche se con rammarico, di porre fine al tutto rispettando la scelta dell'altro che ormai sostiene di non amarci più.

Ci sono però persone che non accettano la fine e che iniziano a perseguitare l'altro, continuando ad inviare lettere, biglietti, sms e oggetti non richiesti, continuando con minacce, scritte e verbali, aggredendo fisicamente la vittima e nei casi più estremi tutto termina con l'uccisione della stessa.
Nel 1999 Mullen et all prendendo in considerazione sia la motivazione dominante che spinge il persecutore alla caccia, sia il contesto in cui egli la esercita, distingue 5 tipologie di Stalker:
  1. Respinto
  2. Bisognoso di affetto
  3. Corteggiatore incompetente
  4. Risentito
  5. Predatore

Anche se lo stalking è un crimine trasversale le donne sono le vittime predominanti e gli uomini i persecutori principali. L'ottanta per cento delle vittime di stalking identificate dalla ricerca sono donne ed il venti per cento sono uomini.

Nel 2001 Galeazzi et all hanno individuato tre caratteristiche fondamentali affinchè si possa parlare di stalking:

  • L'attore della molestia, lo stalker, agisce nei confronti di una persona che è designata come vittima in virtù di un investimento ideoaffettivo, basato su una situazione relazionale reale oppure parzialmente o totalmente immaginata, in base alla personalità di partenza ed al contatto con la realtà.
  • Lo stalking si manifesta attraverso una serie di comportamenti basati sulla comunicazione o sul contatto, ma in ogni caso connotati dalla ripetizione, insistenza ed intrusività.
  • Pressione psicologica legata alla coazione comportamentale dello stalker ed al terrorismo psicologico effettuato, pongono la vittima, stalking victim, in uno stato di allerta, di emergenza e di stress psicologico. Questi vissuti possono essere legati sia alla percezione dei comportamenti persecutori come sgradti, intrusivi e fastidiosi, che alla preoccupazione e all'angoscia derivanti dalla paura per la propria incolumità.

La vittima di stalking rischia di conservare a lungo delle vere e proprie ferite.

Le conseguenze dello stalking infatti, per chi lo subisce, sono spesso diverse e si trascinano per molto tempo rischiando di cronicizzarsi. In base al tipo di atti subiti ed alle emozioni sperimentate possono determinarsi stati d'ansia e problemi di insonnia o incubi, ma anche flaschback e veri e propri quadri di Disturbo Post Traumatico da Stress.

In molte ricerche, inoltre, si è riscontrato che esiste una "categoria sociale a rischio stalking" rappresentata da tutti gli appartenenti alle cosidette "professioni di aiuto", vale a dire i medici, gli psicologi, ed ogni sorta di Helper.


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