sabato 13 marzo 2010

Cyberbullismo




Negli ultimi anni si assiste alla diffusione e moltiplicazione dei mezzi di comunicazione.
Ai primi posti troviamo sicuramente cellulari ed internet.


Entrambi oramai accessibilissimi anche in tenera età, a volte a partire sin dalle scuole elementari e medie, ed il più delle volte consegnati ai figli senza un reale controllo.

All'interno di questo panorama si è ultimamente insinuato un nuovo fenomeno dalla connotazione al contempo scolastica e sociale - relazione: il Cyberbullismo.

La duplice connotazione è spiegabile proprio attraverso le modalità di esecuzione. Molto spesso, infatti, le azioni prevaricanti che iniziano negli ambienti virtuali su vittime conosciute in contesto scolastico, si estendono poi proprio nelle relazioni interpersonali faccia a faccia attraverso un escalation comportamentale che può passare dalle offese, ingiurie effettuate via chat alle vere e proprie minacce e violenze fisiche.

Il Cyberbullismo consiste, infatti, in azioni aggressive messe in atto attravero strumenti informatici e/o ambienti virtuali. Esempi di condotte di cyberbullismo possono essere mandare emali, sms sgraditi, offensivi, di minaccia o addirittura creare siti diffamatori o pagine di social network (primo fra tutti facebook) della vittima.

Soprattutto in età adolescenziale essere vittima di cyberbullismo può rivelarsi ultremodo dannoso per una duplice serie di motivi. In primo luogo perchè il soggetto è immerso nel percorso di formazione di una propria identità autonoma...è alla ricerca del proprio sè.

In secondo luogo perchè proprio nel periodo adolescenziale le relazioni instaurate tramite la rete, la chat, i social network, internet sono vissute con un forte coinvolgimento emotivo e carattere realistico, spesso molto simile a quello delle relazioni faccia a faccia.

L'esperienza online del ragazzo/a vittima di cyberbullismo può quindi portare con sè profonde ripercussioni sulla sua vita sociale, relazionale e sullo sviluppo della sua identità.

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