mercoledì 28 aprile 2010

L' Autostima

Il benessere mentale, emotivo e fisico è strettamente correlato alla nostra autostima!

Ma che cosa è l’autostima?

E come possiamo fare per “stare bene con noi stessi?”

Per rispondere alla prima domanda “Cosa è l’autostima” è necessario fare un piccolo passo indietro e comprendere in che scenario essa si colloca. Tale scenario è quello del “concetto di sé”, ovvero in parole semplici il “mondo” o l’Immagine interna” che ciascuno ha di se stesso. Tale immagine si sviluppa sin a partire dalla primissima infanzia anche in relazione al modo in cui gli altri si rapportano a noi; in maniera maggiormente specifica in relazione alle reazioni degli altri ai nostri comportamenti.

L’autostima viene a determinarsi in base a varie informazioni oggettive e soggettive ricondubili a tre tipologie di sé:

  1. Il sé reale, ovvero la valutazione oggettiva delle nostre abilità, competenze e caratteristiche.
  2. Il sé percepito, consistente appunto nella immagine che possediamo nel nostro sé reale, di noi stessi; ovvero in una visione soggettiva di quelle abilità, caratteristiche e qualità che sono in noi presenti ed assenti.
  3. Il sé ideale, invece, è descrivibile come ciò che vorremmo o pensiamo di dover essere. Esso è influenzato dalla cultura e dalla società.

L’autostima quindi rappresenta una valutazione, una “stima di sé”, circa le informazioni contenuto nel concetto di sé. Essa è la reazione emotiva che sperimentiamo quando osserviamo e valutiamo aspetti di noi stessi, collegati alle nostre credenze personali inerenti le abilità e capacità, i nostri rapporti sociali,…

Tale opinione che abbiamo di noi stessi, che sviluppiamo sin dall’infanzia, tuttavia non si può descrivere in maniera unidimensionale. L’autostima, al contrario, è un concetto multidimensionale e non unitario. Essa racchiude in sé una molteplicità di aspetti, per esempio:

Ø quello sociale, inerente il come mi sento quando sono con gli altri, mi sento apprezzato o meno?

Ø Quello scolastico – lavorativo, relativo al quanto mi sento competente ed adeguato nello svolgere determinati compiti

Ø Quello familiare, inerente il come mi percepisco, i miei vissuti all’interno del ccontesto familiare.

Ø Quello corporeo, ovvero il giudizio su come mi percepisco fisicamente

È utile sottolineare che il livello di autostima, sia esso positivo o negativo, influisce la nostra autoefficacia, ovvero la “convinzione nelle proprie capacità di organizzare e realizzare il corso di azioni necessario a gestire adeguatamente le situazioni che incontreremo in modo da raggiungere i risultati prefissati” (Bandura, 1986) e quindi la fiducia che una persona ripone nella propria capacità di affrontare un compito specifico.

Una buona e sana autostima rappresenta un utile fattore di adattamento socio-emozionale, essa è alla base di un “buon funzionamento mentale” e conseguente di un successo nella vita del soggetto.

Spesso si incorre in problemi riguardanti l’autostima dovuti ad una discrepanza tra i vari sé, una differenza tra il sé percepito ed il sé ideale; quando infatti tale divario è molto alto ci si trova di fronte ad una autostima molto bassa. Tuttavia molto spesso si incorre in un calo della propria autostima a causa di turbamenti emotivi riconducibili ad ansia, rabbia, senso di colpa, sofferenza e solitudine.

Altrettando spesso il calo della nostra autostima è dovuto all aver esperito dei fallimenti in ambito sociale, lavorativo e/o scolastico, familiare,…

Nei precitati esempi si può far ricorso ad alcune strategie per migliorare e tutelare la propria autostima:

  1. Assegnare selettivamente importanza a quegli obbiettivi che potenzialmente possiamo raggiungere.
  2. Ridimensionare l'importanza degli insuccessi
  3. Non essere troppo rigidi con se stessi in termini di autovalutazione.

Dott.ssa Claudia Distefano

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